CICLOVIA DELL’ACQUEDOTTO PUGLIESE

Nel suo percorso da Caposele (Avellino, in Campania) al Salento, l’Acquedotto Pugliese nella forma del suo canale principale, lambisce anche i centri urbani di Alberobello e Locorotondo. Passa prima tra Noci e Putignano, poi tra Cisternino e Martina Franca e poi ancora verso Ceglie Messapica e Villa Castelli: è la spina dorsale della Valle d’Itria.

L’AqP è stata l’infrastruttura idraulica più importante d’Europa. Un vanto per gli ingegneri che l’hanno progettata alla fine dell’800 e fatta studiare ai giovani studenti e praticanti di inizio ‘900 durante la sua realizzazione, culminata nel 1939 con l’inaugurazione della Cascata monumentale di Santa Maria di Leuca.

La strada di servizio che in buona parte coincide con il canale principale è da sempre usata come tracciato per l’escursionismo, a piedi e in bici. Oggi esiste un progetto di conversione in ciclovia di tutto il tracciato che attraversa la regione e in parte è stato realizzato: i primi 15 km circa sono stati completati tra Cisternino e Ceglie Messepica in una porzione suggestiva della Valle d’Itria, oltre altri 250 km sono in programmazione.

Nel tratto tra la contrada Figazzano e la Pineta Ulmo, la strada di servizio dell’AqP è diventata una vera infrastruttura portante del cicloturismo. Oggi è molto frequentata anche a piedi. Qui i ponti-canale (che connotato il logo di E-BikeTour Alberobello) sono stati valorizzati con nuove balaustre metalliche e la pavimentazione è stata resa più regolare seppur con materiale naturale privo di bitume.

In ogni stagione la ciclovia dell’Acquedotto Pugliese permette di ammirare il paesaggio della Valle d’Itria costellato di contrade e trulli sparsi oltre a vedere i centri urbani di Martina Franca e Cisternino che alla stessa distanza dominano la Valle nella parte storicamente contesa tra i poteri di Taranto e quello di Monopoli sui due mari che bagnano la Puglia.

Il tratto del canale principale dell’Acquedotto che attraversa il territorio di Alberobello per circa 8 km è certamente altrettanto interessante, per diversi motivi: costeggia la depressione naturale del Canale di Pirro (o delle Pile), presenta un numero elevato di ponti-canale (ben 14), è quasi interamente percorribile senza interruzioni o deviazioni e si presenta nello stato in cui è stato realizzato tra 1906 e 1918.

Considerato che il canale si trova ad una quota intermedia tra il fondo del Canale di Pirro e la sommità di Alberobello, i vari trail (percorsi spontanei adatti alle bici) che portano alla quota del canale ben si adattano alla guida sportiva della mountain bike con diversi livelli di difficoltà, fino al massimo dove si sfidano gli amatori del circuito regionale di XC, almeno una volta l’anno al “Trofeo Bosco Calmerio”: ripidi, pietraie, rocce affioranti, passaggi sopra e sotto i caratteristici ponti-canale in pietra rendono il sali-scendi dalla quota del canale AqP molto interessante e particolarmente impegnativo ogni allenamento.